Influenza

Tuesday, February 26, 2008

Polmonite: dopo l’influenza un evento possibile



Una banale influenza che avevamo ipotizzato potesse passare con un semplice antiperitico e sintomatici vari nel giro di qualche giorno e, invece, più tempo passa e più severa è divenuta, col risultato che la febbre non è per nulla scomparsa, anzi, è persino aumentata, la tosse si è fatta più persistente e ogni volta che si tossisce, il petto sembra squarciarsi sotto i colpi inconsulti provenienti dal basso torace e propagatisi nel tentativo, spesso vano, di liberare i bronchi, non ci resta altro da fare che consultare un medico e così facciamo.

Polmonite: dopo l’influenza un evento possibile

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Thursday, February 21, 2008

Perché l'influenza viene l'inverno?

Perché i focolai del virus influenzale si diffondono soprattutto nei mesi invernali? Perché i virus sopravvivono più a lungo in aria quando il clima è freddo e secco. Lo ha svelato uno studio pubblicato sulla rivista PLoS Pathogens.

“Più facile essere infettati dai virus influenzali lungo la strada che in una stanza calda”, spiega Peter Palese, professore di Microbiologia alla Mount Sinai School of Medicine di New York e leader del team di ricercatori autori dello studio.

Le ipotesi finora erano state tante: c’era chi diceva che il contagio si diffondeva più efficacemente nel periodo dell’anno in cui le persone stanno prevalentemente al chiuso, chi diceva che dipendeva dal sistema immunitario più debole a causa della minor quantità di vitamina D e melatonina sintetizzata dal nostro corpo con l’esposizione al sole, e infine chi diceva che dipendeva dalle correnti d’aria nello strato più alto dell’atmosfera.

Ispirati da un passaggio in uno studio sull’influenza ‘spagnola’ pubblicato nel 1919, i ricercatori newyorchesi hanno iniziato a testare il comportamento di vari ceppi di virus influenzali su cavie di laboratorio a varie temperature e gradi di umidità. Le condizioni ideali per i virus influenzali sono risultate: umidità 20 per cento, temperatura 5 gradi.

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Thursday, February 7, 2008

Dagli USA arriva il vaccino “universale” contro influenza


In questi giorni in cui mezza Italia è a letto per colpa degli odiosi sintomi dell’influenza arriva dagli Usa una buona notizia. Un gruppo di scienziati avrebbe infatti scoperto un vaccino “universale”, che garantirebbe una protezione completa e perenne contro tutti i ceppi del virus influenzale, perfino quello dell’aviaria. Il vaccino si chiama Acam-Flu-A e secondo il dottor Michael Watson, della ditta produttrice Acambis, può essere prodotto in qualsiasi momento dell’anno e stoccato in anticipo per tutte le necessità della popolazione.

La “svolta” è stata determinata da un cambiamento di strategia: i vaccini tradizionali agiscono infatti consentendo l’immunizzazione a due proteine (emoagglutinina e neuramidasi) che si trovano sulla superficie del virus influenzale. Il problema è che esse mutano nel corso del tempo, obbligando tutti gli anni ad una “rimodulazione” del vaccino. Acam-Flu-A invece agirebbe su una proteina “fissa” che si trova in tutti i ceppi di influenza di tipo A, la M2. In questo modo sarebbe sempre efficace.

Un mondo senza più il fastidio dell’influenza stagionale potrebbe quindi essere possibile in futuro, se i test confermeranno la validità e l’efficacia del nuovo vaccino. Acam-Flu-A è infatti ancora in fase sperimentale, ma in molti sperano che sia l’arma vincente contro il più temuto dei malesseri dell’inverno.

Dagli USA arriva il vaccino “universale” contro influenza

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