Influenza

Thursday, May 21, 2009

Influenza: cosa fare? (I)

È in arrivo l'influenza?

Mal di testa, febbre, tosse, dolori muscolari, gola infiammata. Sono questi i sintomi più comuni delle sindromi simili all'influenza, che costringono ogni anno molte persone a stare a letto e ad affidarsi alle cure del medico. Dopo queste, poi, cominciano a fare la loro comparsa i virus influenzali veri e propri.

A causa della sua diffusione la sindrome influenzale ha un notevole impatto sanitario ed economico in quanto, con la sua comparsa, si verificano aumenti:

* delle consultazioni mediche;
* dei farmaci su prescrizione e per automedicazione (i cosiddetti "farmaci da banco");
* delle assenze dal lavoro per malattia;
* dei ricoveri ospedalieri.

Inoltre a seguito dell’influenza, che può essere dovuta a più di duecento ceppi e specie virali diverse, in alcuni individui la malattia respiratoria può aggravarsi causando delle complicazioni (per esempio una polmonite). Il conseguente aumento dei ricoveri ospedalieri, quindi, comporta anche un notevole aumento della spesa sanitaria e mette spesso in crisi il sistema ospedaliero. Ma è possibile fare qualcosa per ammortizzare i costi e i disagi dovuti all'avanzare dell'epidemia?

Qual è il trattamento consigliato per contrastarla?

Non esistono metodi validi che permettano di identificare in tempo reale il virus responsabile dell'epidemia in atto. Quindi, anche quando si tratta dei virus dell'influenza A e B, contro cui esistono farmaci specifici (vedi la scheda influenza), è impossibile utilizzare in tempo utile trattamenti mirati. Ne consegue che, in assenza di precise modalità di diagnosi e terapia, assume particolare importanza il trattamento sintomatico della sindrome, ma anche in questo caso un'ampia varietà di comportamenti caratterizza l'utilizzo di farmaci antinfiammatori, antipiretici, antibiotici e antivirali. La comparsa di fenomeni di resistenza di batteri e virus esposti in modo inappropriato ad antibiotici e antivirali renderebbe necessario un uso mirato di questi farmaci, tanto più che diversi dati scientifici mettono in discussione l'utilità della chemioprofilassi antinfluenzale di routine.

"Chi si stupisce di questo fatto", sottolinea Tom Jefferson del Cochrane Vaccines Field, "deve tenere presente che in media su 100 casi di sindrome influenzale, solo una percentuale fino al 10 per cento viene causata da virus influenzali 'veri', ossia da virus che sono suscettibili all’uso di antivirali. Il rimanente dei casi è dovuto ad altri virus, meno noti, meno studiati e per i quali non vi sono cure specifiche. L’assunzione routinaria di antivirali è quindi una lotteria con poche probabilità di vincita”.

"Dal momento che i numerosi agenti infettivi che entrano in competizione l’uno con l’altro per infettare le vie respiratorie danno sintomi che sono tutti uguali (indistinguibili cioè per agente causale)", continua Jefferson, "non resta che cercare di intervenire sui sintomi e/o con misure non specifiche”.

Cosa, dunque, si è dimostrato veramente efficace per alleviare i sintomi dell'influenza?

Brodo di pollo per alleviare i sintomi?

Strano ma vero, il brodo di pollo si è rivelato piuttosto efficace nel sollievo dei sintomi influenzali: è infatti ricco di proteine che aiutano la ricostruzione della membrana delle cellule del sistema immunitario. “Nonostante questo rimedio sia noto da millenni", afferma Jefferson, "solo di recente si è dimostrato che le sue proprietà sono di natura antinfiammatoria e accelerano il flusso del muco nasale”.

Il brodo di pollo è in effetti un antico rimedio della nonna per curare i sintomi delle infezioni superiori delle vie respiratorie, un rimedio la cui efficacia è stata anche confermata da uno studio apparso sull’autorevole rivista specializzata Chest. Questo studio attribuisce al brodo di pollo, in virtù di alcune sostanze che contiene, un leggero effetto antinfiammatorio che lo rende quindi in grado di alleviare le infezioni superiori delle vie respiratorie. Il brodo di pollo caldo, poi, attraverso l'aroma percepito dalle narici o attraverso un meccanismo collegato al gusto, sembra possedere una sostanza supplementare per incrementare la velocità di fluidificazione del muco nasale.

“Una variante piccante della cucina ebraica con l'aggiunta di peperoncino migliora ulteriormente l'efficacia del brodo”, sottolinea Jefferson. “Ciò è dovuto alle proprietà vasodilatatrici del peperoncino (e del calore)”.

Influenza: cosa fare? (I)

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